Giradischi Micro Seiki MR 711

Giradischi Micro Seiki MR 711

Micro Seiki MR 711

Mi capita ogni tanto di domandarmi se vi siano ancora grandi giradischi da riscoprire, dopo che i vari Thorens 124, Garrard 301 e 401, EMT vari e non ultimi (Italia a parte) Lenco 70, 75… hanno gia ampiamente ottenuto il meritatissimo riconoscimento delle loro qualità costruttive e soniche.

Parlare dei giradischi Micro Seiki è come scoprire l’acqua calda ma per me la scoperta del primo Micro Seiki della storia, l’ MR 711, è stata una vera e propria rivelazione. Quando si parla di Micro Seiki si parla di altri modelli e per alcuni di essi di quotazioni stellari, non è invece così per questo giradischi che mi ha lasciato a bocca aperta, anche se, a ben vedere, basta guardare le caratteristiche costruttive per capire che da un oggetto del genere è giusto attendersi dei risultati da cavallo di razza. E il vecchietto non delude affatto.

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Mi avevano incuriosito le caratteristiche tecniche trovate casualmente in rete e così mi sono deciso al grande passo, cercarne uno, non è così facile, e convincere il proprietario a spedire un oggetto delicato e pesante.  Ma alla fine il cerchio si chiude. L’arrivo del pacco è stato  però un piccolo trauma, schiacciato da una parte, deformato probabilmente dal peso di altri pacchi, per un attimo ho temuto il peggio, invece questa volta la sorte (forse è meglio chiamarla corriere?) è stata buona con me. Tutto integro, anche il coperchio in plexiglas fumè che rende questo oggetto semiprofessionale un po’ anonimo nell’aspetto.

Intanto per tutte le caratteristiche tecniche andate a vedervi:

http://audio-database.com/MICRO/player/mr-711-e.html

Dirò soltannto che si tratta di un trazione diretta costruito in un case di alluminio pressofuso che gli dà una robustezza e un peso da oggetto professionale. Anche se  in foto sembra plasticaccia giapponese degli anni Settanta, basta dare due colpetti con le nocche per capire che siamo davanti a un signor apparecchio, una vera e propria corazzata nipponica, il biglietto da visita di un’azienda votata all’analogico di alto livello.

 

 

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Tutto a posto a parte gli attrezzini racchiusi nel comodo vano frontale che racchiude anche le due manopole per la regolazione fine della velocita (33 e 45). Lo monto rapidamente, senza neppure preoccuparmi di mettere in bolla i 4 comodissimi piedini regolabili di cui è fornito. Schiaccio Start. Gira! Misuro la velocità. Perfetta. Accendo pre e finale, il vecchio Gas Thoebe a pilotare un finale Bruce Moore Custom 100 e una coppia di Tannoy Lancaster col Monitor Gold da 12. Ah, la testina! Il braccio di serie, un Micro Seiki 202, monta una anonima testina da pochi euro (così mi pare dall’aspetto dimesso ed economico dell’oggetto) ma in buone condizioni. Il braccio è docile e scorrevole come fosse nuovo, peso ok, 1,5 grammi a occhio, antiskating  a posto. Prendo il primo disco che  mi capita, una stupenda Cassandra Wilson. Così, senza aspettarmi troppo da una testina da battaglia e da una taratura che non c’è. Intanto, penso, mi metterò a fare altro mentre il disco gira… beh, non ho fatto altro ma ho ascoltato stupito tutta la facciata del disco.

Le mie Tannoy non hanno mai cantato così: uno spettro di frequenze molto allargato, un basso profondo che non avevo mai sentito, eppure controllato e articolato; medie frequenze al loro posto, non troppo avanti nè troppo indietro, giuste e corrette; medio-alti e alti setosi, dettagliati e mai affaticanti; altissime quante ce ne è nel disco. Dio mio, ma sono io che ho ottusamente sempre ignorato un giradischi che magari tanti altri conoscono e apprezzano oppure sono davanti a una di quelle piacevoli scoperte che così di rado avvengono in hi fi. Il braccio e l’anonima testina tracciano senza problemi, con una silenziosità che è tipica dei motori DD.

Qualcuno dirà che ho scoperto l’acqua calda. Può darsi ma per me, amante del vinile e degli strumenti migliori per riprodurlo,  è stata una grande scoperta. Qualcuno dirà che si potrebbe montare il fratello maggiore del 202, il 505 ma, dico io, perché rompere questo incanto e questa sinergia? Per me è giusto così. Anzi, adesso vado a cercarne un altro in rete…