Tra i numerosi fenomeni di regressione temporale cui vado soggetto in ambito hi fi vi è quello verso gli altoparlanti tedeschi degli anni Cinquanta e Sessanta. Credo però di essere in buona, o per lo meno numerosa compagnia, viste le quotazioni che questi altoparlanti e queste casse hanno raggiunto.

Come si sa, con l’avvento del cinema sonoro, molte aziende europee e americane si specializzarono nella produzione di apparati audio per le sale cinematografiche. E poiché in quegli anni il problema principale era la potenza degli amplificatori (i primi erano dei monotriodi da pochissimi watt), non restava che costruire diffusori il più possibile efficienti, capaci di sonorizzare anche enormi sale di proiezione con pochi watt.

I nomi più importanti sono ben noti, Western Electric, Altec in USA; Cinemeccanica, Prevost, Microtecnica, Fedi, Pion in Italia… e in Germania Siemens, Isophon…

Ora, a fianco del mercato professionale dedicato alle sale da cinema, si sviluppò, soprattutto dal dopoguerra, un mercato di altoparlanti dedicati al cinema in casa o in piccoli spazi comuni, parte integrante di quei combo  di proiettore, amplificatore e cassa. Mi ha sempre incuriosito l’interesse del mercato collezionistico/audiofilo verso le Lautsprecherbox, come li chiamano i tedeschi.  Anche questi diffusori, nel loro piccolo, rispondevano  alla necessità di farsi sentire da molti con l’esigua potenza erogata dai piccoli amplificatori a valvole annessi al proiettore.

 

Logo Siemens dell'epoca

Logo Siemens dell’epoca

Certo, a vederle oggi la nostra senssibilità audiofila non gli darebbe due soldi, sono in effetti dal punto di vista costruttivo, l’antitesi della lotta alle vibrazioni ma spesso dentro quelle quattro assette risonanti  vi troverete  un grande cuore, ovviamente in alnico, dotato di interessanti prerogative soniche. Ovviamente, per chi non è in preda a manie di rispetto assoluto degli oggetti vintage, è possibile e anche consigliabile prelevare l’altoparlante e costruirgli una cassa di qualità, anche open buffle.

Proprio recentemente, senza che andassi a cercarla, mi è capitata grazie a un amico una di queste  valigette, conservata in condizioni eccellenti e dotata del suo cavo originale (lunghissimo). Si tratta di una Siemens Box S27434 – A3 – A1. Non so quanti modelli (sicuramente molto numerosi) Siemens abbia prodotto e neppure so come questo si collochi nella graduatoria qualitativa di questo genere di casse.

siemens box

Le dimensioni sono 44x44x25 di altezza e al suo interno si trova un magnifico altoparlante in alnico da 25 cm e cono e sospensioni in carta. Una robusta griglia metallica protegge il fronte dell’altoparlante e fa da difrattore per le alte frequenze.

Ho ripassato tutte le viti e i dadi che in effetti erano abbastanza laschi e ho collegato il lunghissimo cavo di potenza a un finale Cinemeccanica C/60 dei primi anni Sessanta, un push pull di EL 34 per circa 35 w di potenza erogata su 8 ohm. Ovviamente il mio ascolto è stato in mono.

siemens boxsiemens box

 

A questo link di YouTube alcuni minuti del mio ascolto:

https://www.youtube.com/watch?v=TLGWxVJ7Sbo

Ora bisognerebbe fare tutte le solite premesse che accompagnano l’ascolto di piccoli e medi largabanda, ma do per scontato che siano patrimonio comune; insomma, se ascoltate solo heavy metal  e volete sentire vibrare le viscere, forse questo non è l’altoparlante per voi ma se ricercate da un diffusore quel qualcosa che va oltre il mero dato della risposta in frequenza e che per me è la cosa in assoluto più importante, vale a dire la naturalezza, quel senso di non riprodotto (fate un esperimento se non avete in casa un pianoforte o altro strumento per fare un confronto, ascoltate la vostra voce nel vostro ambiente d’ascolto e confrontatela con quella restituita dai vostri diffusori) che consente di avvicinarsi ad alcuni parametri dell’evento reale.

E’ un diffusore velocissimo, trasparente (il cono in carta è molto leggero), ricco di dettagli e nuance anche a volume basso, dolce e controllato, soprattutto  privo di quel rigonfiamento sul medio-basso che  dà quell’effetto quasi loudness che mi è capitato di sentire anche su diffusori da quasi 200 000 €.

Trovarne una coppia in buone condizioni e allestire così un impianto pilotabile con pochi watt di qualità è una piccola sfida che potrà ricambiare con ascolti estremamente appaganti.

 

siemens box