Stavo pensando a come iniziare questa presentazione di una coppia di monitor poco conosciuti in Italia ma ben noti nel paese d’origine, gli Stati Uniti, e altrettanto ben noti e ancora più ambiti  dagli audiofili orientali.  Credo che la cosa migliore sia quella di partire dalla loro descrizione, i soli dati di targa sono un biglietto da visita abbastanza impressionante.

Riporto pari pari i dati presi dal sito del costruttore:

Woofer: 2 x 15″ (JBL 2235H)

Midrange: 1 x 10″ (JBL 2226J)

Tweeter: 1 x 1″ (JBL LE 5-2)

Frequency Response ( +/- 3dB ): 38Hz-20kHz

Power IEC Short/Long: 200W/600W

Sensitivity @ 1m/2.83V: 98dB

Crossover Frequency: 350Hz/1.6kHz

Impedance Nominal/Minimum: 4/2

Dimensions: H x W x D (ins.): 27.25 x 41 x 25

Dimensions: H x W x D (cms.): 69.2 x 104 x 63.5

Weight: Lbs. / Kg.: 375 lbs. / 156.5 (each)

Finish: Black Utility Paint

Quello che colpisce, prima ancora di ascoltarle, è il peso rapportato alle misure: 156 kg per diffusore! Certo, picchiando con le nocche le pareti, oltre a farsi male, si ha l’impressione di battere su di un monolite privo di cavità. Solo andando a togliere le innumerevoli viti (non finiscono mai) del pannello posteriore e dando una rapida occhiata dentro si capisce come facciano a pesare in questo modo. Il solo pannello posteriore, sul quale è montato direttamente il crossover sino a occuparne tutta la superficie, peserà più di trenta kg! Tutti i pannelli hanno uno spessore impressionante, l’interno poi e rinforzato con barre digonali, mentre il cono dei medi è racchiuso in una cassa piramidale. Come se non bastasse tutte le superfici e i rinforzi sono cosparsi di un abbondante strato di resina bituminosa di qualche centimetro. Ora comincio a capire.

L’impressionante crossover delle BBSM 15

Tutti i cavi che collegano gli innumerevoli componenti di questo sterminato crossover (componenti che sembrano essere tutti custom) sono litz di notevolissimo spessore. Semplicemente impressionante. Al confronto una JBL 4350, che per dimensioni e ambizioni è la diretta concorrente delle BBSM-15,  mi sembra di un ordine di grandezza inferiore.

Particolari del crossover

Particolari del crossover

Chiamati amici e parenti per posizionarle rialzate da terra di almeno 40/50 centimetri (almeno 3 persone ben palestrate, meglio 4) le collego con del banalissimo cavo elettrico. Questi diffusori consentono sia la mono-amplificazione sia la bi-amplificazione.

Ora, come avrete visto dai dati di targa, sono diffusori estremamente sensibili ma con un modulo d’impedenza che scende tranquillamente a 2 ohm: tirate quindi voi le conclusioni su quale amplificazione convenga usare.

Chi ha un po’ di dimestichezza con i diffusori monitor professionali sa bene che devono rispondere a ben precise esigenze tecniche per consentire a chi deve verificare qualità e caratteristiche di una registrazione di sezionare il segnale musicale e poterne osservare ogni più recondita piega. JBL, ma non solo ovviamente, con le sue famosissime e sempre ambite serie monitor,  rappresenta uno standard unanimemente riconosciuto di altissimo livello. Ma quando questi diffusori  monitor entrano negli impianti audiofili , non sempre incontrano il gusto di chi cerca insieme alla correttezza timbrica, naturalezza e un’immagine credibile non troppo proiettata in avanti, un basso esteso e morbido, una dolcezza di emissione che al contempo amalgama e separa strumenti e voci.

Le Westlake BBSM-15 rappresentano la quadratura del cerchio, la sintesi perfettamente riuscita in un magico equilibrio tra il più alto rispetto delle esigenze di monitoring e quelle audiofile. Voglio dire che il tecnico del suono se ne può servire come di uno strumento assolutamente attendibile e preciso per il suo lavoro, mentre l’appassionato si troverà in casa un oggetto capace di restituire la musica in tutta la sua interezza e naturalezza.

Come questo sia possibile utilizzando componentistica tutta JBL, come sia cioè possibile suonare in modo molto diverso da una JBL pur usando gli stessi ingredienti, è il segreto e il merito dei tecnici della Westlake e credo che la spiegazione, oltre che nel cabinet, sia principalmente da ricercare in un lavoro accuratissimo fatto sul crossover. E’ lì che si gioca la partita vincente di questi incredibili monitor-non monitor. Davvero ineccepibili come monitor e al contempo un assoluto diffusore di riferimento per l’ascolto domestico.

Il suono e immanente, fisicamente  palpabile, le basse frequenze sono articolate e frenate al punto giusto, telluriche e raffinate al contempo; timbricamente accuratissime su tutte le frequenze, in grado di seguire l’incisione senza togliere o aggiungere.  L’immagine è ampia e strumenti e voci sono perfettamente a fuoco. Ti accorgi che c’è tutto,  che la capacità di introspezione del segnale musicale è ai massimi livelli, che puoi leggere ogni più sottile trama sonora, ogni più minuto dettaglio ma al contempo tutto vive in un amalgama perfetto come dal vivo, in un equilibrio stupefacente.

L’ascolto live è devastante per energia e capacità di coinvolgimento e anche a volumi molto ma molto alti (occhio all’amplificatore!) nulla si impasta o indurisce (amplificazione permettendo), tutto rimane al suo posto e la timbrica non si altera minimamente.

Ma anche un ascolto a bassissimo volume rimane completamente appagante, le basse frequenze ci sono tutte, non serve alzare il volume perché i due padelloni da 38 vadano in coppia e sorreggano l’intero messaggio sonoro,  e qui si sente  che i 98 dB di efficienza ci sono tutti.  L’emissione è facile, generosa, sembrerebbero poter funzionare con una manciata di watt (ma così non è).

Un pad posto sul frontale consente di regolare l’emissione della tromba, peraltro di un bellissimo legno, per poter così adattare i diffusori all’ambiente.

Mi rendo conto che il paragone è forse un po’ troppo azzardato, ma se dovessi definire in una parola questi incredibili oggetti da musica, direi che suonano quasi con la coerenza di  un monovia senza le limitazioni dinamiche e agli estremi banda che affliggono questi altoparlanti.

Personalmente, uno dei migliori diffusori professionali e non, mai ascoltati.

 

 

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